Un filo sottile lega i corpi al passato, intrecciando memorie in movimento.
Filo armonico ‒ Corpi Voci Colori è una performance teatrale che ridà voce al mestiere delle impiraresse, artigiane che con abilità e pazienza infilavano perle di vetro, dando forma a una tradizione unica a Venezia. Un evento che restituire nuova luce alla grande tradizione dell’artigianato veneziano.
Nella storica bottega “Gioia di Luisa Conventi”, il teatro e il linguaggio del corpo diventano strumenti per celebrare il valore di un lavoro prezioso ‒ sempre più raro ‒ ma fondamentale per la storia e l’identità veneziana. Attraverso la performance ideata e diretta dal regista veneziano Mattia Berto, il pubblico sarà accompagnato in un viaggio emozionale che fonde memoria, creatività e artigianato.
«L’arte performativa può essere un potente mezzo per restituire valore alle tradizioni e ai mestieri artigianali – afferma Mattia Berto – Con questo evento vogliamo riportare l’attenzione su un sapere antico, donandogli nuova vita attraverso il movimento, la voce e il colore».
L’evento è infatti l’appuntamento conclusivo di un percorso formativo outdoor dal titolo “Teatro Artigiano” che, sotto il coordinamento del Career Service dell’Università Ca’ Foscari Venezia, grazie al progetto I.C.O.N.A. della Regione Veneto, ha visto dieci giovani misurarsi con la storia delle botteghe, i lavori tradizionali e le tradizioni veneziane. Filo armonico ‒ Corpi Voci Colori rappresenta un tassello fondamentale all’interno di “Venezia Artigiana”, un progetto volto a promuovere il patrimonio artigianale della città lagunare e a stimolare il dialogo tra tradizione e contemporaneità.