Graziano-Arici_mostra

GRAZIANO ARICI – PUBLIC PROGRAM

Oltre Venezia ‘Now is the Winter of our Discontent’
giovedì
20 Aprile 2023

La Fondazione Querini Stampalia propone una serie di occasioni per vedere, capire, vivere, amare la mostra Graziano Arici. Oltre Venezia ‘Now is the Winter of our Discontent’ a cura di Daniel Rouvier e Ariane Carmignac, in cui oltre 400 fotografie ripercorrono la produzione artistica del fotografo tra il 1979 e il 2020: non una retrospettiva, ma un punto di partenza, che porta alla luce un’opera e un artista.
Tra le proposte il ciclo di quattro incontri e approfondimenti con autori, esperti e addetti ai lavori a cura di Lorenza Bravetta a partire dal 26 gennaio alle ore 18 (per continuare il 23 febbraio, 23 marzo, 20 aprile), per riflettere sul valore dell’immagine nella cultura contemporanea e sul ruolo degli archivi fotografici, a partire dai temi della ricerca di Graziano Arici.

Il primo incontro è con Gli archivi fotografici: nuove strategie di valorizzazione e conoscenza.
Intervengono Marco Delogu, fotografo, presidente Palaexpo Roma; Nicola Nunziata, artista; Silvia Paoli, conservatore Civico Archivio Fotografico, Museo del Castello Sforzesco, Milano; Francesco Zanot, curatore e storico della fotografia. Modera Cristina Baldacci, docente storia dell’arte contemporanea Università Ca’ Foscari, Venezia.
Mappare, classificare, sistematizzare gli elementi dell’esistenza umana sono azioni fondate sulla convinzione che, per sviluppare “una certa idea di mondo”, sia necessario organizzarlo per unità, classi, sistemi. Catalogare, in altre parole, è una premessa essenziale per il riconoscimento di un valore. Ma quale significato dare oggi, nell’era delle connessioni digitali e degli oggetti virtuali, alla necessità di continuare a creare mappe? Quale declinazione contemporanea assegnare all’idea di sapere enciclopedico?
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

L’incontro del 23 febbraio è intitolato Venezia in fotografia.
Intervengono Matteo Ghidoni, architetto; Stefano Graziani, fotografo; Giovanna Silva, editore. Modera Saul Marcadent, ricercatore Università IUAV, Venezia.
Venezia, crocevia di genti e culture, è senza dubbio una delle città più fotografate al mondo. Con la sua laguna e il territorio circostante, è stata oggetto di grandi trasformazioni architettoniche e urbanistiche che la fotografia non solo ha documentato, ma ha contribuito a creare. Un laboratorio di futuro che attinge incessantemente al proprio patrimonio iconografico, nella ricerca di un delicato equilibrio tra innovazione e tradizione.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il 23 marzo il programma prosegue con Fotografia e società.
Intervengono Mario Calabresi, giornalista; Giovanna Calvenzi, curatrice; Uliano Lucas, fotografo; Toni Thorimbert, fotografo. Modera Giuliano Sergio, docente di Storia dell’arte, Accademia di Belle Arti, Venezia.
Se è vero, come sosteneva Gisèle Freund, che la fotografia è in grado di riprodurre la realtà meglio della realtà stessa, con il suo straordinario archivio Graziano Arici ci conduce in un lungo viaggio alla scoperta delle trasformazioni sociali e culturali che hanno caratterizzato Venezia dalla seconda metà dell’800 ai nostri giorni. Un racconto autoriale e, al tempo stesso, vernacolare delle numerose contaminazioni che hanno contribuito a fare di Venezia un unicum al mondo.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Il 20 aprile chiude il programma l’incontro Fotografia e archeologia.
Interventi di Olivo Barbieri, fotografo; Mirjam Brusius, storica, German Historical Institute, Londra; Alessandro Dandini de Sylva, artista e curatore; Stéphane Verger, direttore Museo Nazionale Romano. Modera Andrea Villiani, curatore.
La conoscenza del passato è la base su cui poggia la costruzione di ogni futuro. In questo senso, il rapporto tra fotografia e archeologia è un esempio di come le arti meccaniche non siano solo lo strumento privilegiato per la documentazione di ritrovamenti e reperti, ma contribuiscano a sollecitare una più profonda riflessione sul significato della storia, attraverso l’atto stesso del guardare.
Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Prima di ogni incontro, alle 17, è possibile partecipare al percorso guidato alla mostra con focus sul tema specifico trattato durante l’incontro stesso.
Compreso nel biglietto di ingresso alla Fondazione; richiesta la prenotazione a didattica@querinistampalia.org

 

www.querinistampalia.org
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