Nella creazione di Lucy Guerin, acclamata coreografa australiana, sette performer vagano in un campo di pendoli in movimento, ciascuno costituito da una campana sospesa che suona, pulsa e ronza. Mentre i pendoli sfrecciano nell’aria in viscerali ondate di suoni e luci, la musica composta dall’artista percussivo Matthias Schack-Arnott è guidata dalla velocità e dalla forza del loro movimento.
Gli artisti attivano le campane: le scagliano, afferrano, fermano, girano, schivano e resistono all’oscillazione in una danza con la gravità. Il potere e la vulnerabilità del corpo umano si rivelano attraverso i tentativi di controllare l’inarrestabile salita e discesa del peso del pendolo, dove l’ascesa e la caduta evocano il tempo come un continuum che si estende dietro di noi e davanti a noi, situando i nostri corpi in un momento fugace sulla Terra.