Il nazionalismo e il razzismo sono di nuovo in ascesa in Europa. In molti Paesi, ciò si accompagna a una rinazionalizzazione della politica culturale e a una crescente esclusione delle minoranze. Il progetto europeo di libertà, che dovrebbe basarsi sulla libertà di movimento e sull’“unità nella diversità” (Jacques Delors), è messo in forte discussione non solo dai populisti di destra di oggi, ma da molti ambiti diversi delle società europee. La minoranza transnazionale più antica e più numerosa d’Europa è particolarmente colpita da questo fenomeno: i Sinti e i Rom.
Il numero di Sinti e Rom che vivono nell’UE è superiore alla popolazione della Grecia, del Portogallo o della Svezia. Nonostante ciò, i membri di queste comunità continuano a essere svantaggiati, discriminati e persino perseguitati in molte parti dell’Europa orientale e occidentale. Il disaccordo dell’Europa sulle questioni chiave dell’immigrazione e l’aumento dell’ingiustizia sociale causato dal neoliberismo sfrenato stanno portando a un’acuta divisione e polarizzazione delle nostre società. Le minoranze sono spesso vittime dirette e capri espiatori.
Molti oggi chiedono una nuova narrazione per un’Europa comune, le cui stesse nazioni sono nate dopo secoli di migrazioni. Per convincere le popolazioni e le generazioni future di questo progetto europeo, questa grande narrazione deve includere anche le esperienze di fuga e di espulsione, la partenza dalla propria patria e l’arrivo in una terra straniera. Le storie dei Sinti e dei Rom sono esemplari per fare i conti con il passato e cercare il futuro, che i loro artisti, scrittori e operatori culturali vogliono riportare e illustrare in questo simposio.
Parteciperanno gli artisti della mostra RʳOMA LEPANTO, a loro volta artisti e Rom di generazioni e origini molto diverse, nonché rappresentanti della minoranza, come l’ERIAC Istituto Europeo Rom per l’Arte e la Cultura, il Centro di Documentazione dei Sinti e dei Rom tedeschi, le organizzazioni autonome italiane della minoranza, il BAK Basis for aktuellen Kunst Utrecht e il Consiglio d’Europa.