Cibo per l’anima

In uscita il 23 novembre il "cannibalismo romantico" di Guadagnino
di Andrea Zennaro

Esce in sala l’ultimo film di Luca Guadagnino, Leone d’Argento alla regia e Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente a Taylor Russell alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Fortemente influenzato sin da ragazzino dal paesaggio americano e dall’immaginario del cinema hollywoodiano, Luca Guadagnino torna all’horror mettendo in scena il copione del sodale David Kajganich, abile sceneggiatore incline al genere dell’orrore: è lui l’ideatore della magnifica serie The Terror (2018), con il quale aveva già collaborato in Suspiria (2018) e in A Bigger Splash (2015). Un road movie, tratto dal romanzo di Camille DeAngelis Fino all’osso del 2015, che parla di emarginazione e solitudine, raccontando la storia di giovani drifter alla deriva attraverso un viaggio nell’evocativo e soprendente Midwest: a creare l’atmosfera anche le musiche stilizzate della partitura sonora creata da Trent Reznor ed Atticus Ross dei Nine Inch Nails. Siamo negli anni Ottanta, quando il sogno americano era ancora vivo e fungeva da traino per il mondo intero: la giovane protagonista Maren, abbandonata dal padre, scopre di avere un disturbo che la spinge a nutrirsi di carne umana. Come in The Addiction (1995) di Abel Ferrara o in Martin (1977) di George A. Romero, ma anche nei più recenti Raw (2016) di Julia Ducournau o The Neon Demon (2016) di Nicolas Winding Refn, l’orrore antropofago e vampiresco viene immerso nella quotidianità come una sorta di dipendenza/malattia.

L’incontro da parte della protagonista di persone come lei, tra cui il mentore Sully, interpretato da un istrionico Mark Rylance che ci riporta alla mente l’iconico Hannibal Lecter, e il giovane Lee, la spingono ad intraprendere un viaggio alla ricerca delle sue origini ed a comprendere come solo il vero amore possa salvarla dal baratro. Citando il titolo italiano di un film del 1973, 2022 – I sopravvissuti, nel quale l’umanità si ciba del misterioso prodotto Soylent Green, i protagonisti del film di Guadagnino sono dei sopravvissuti nell’immensa orgia cannibalista ed edonista del consumismo e neoliberismo reaganiano. Guadagnino si aggiudica il Leone d’Argento alla regia e Taylor Russell il Premio Marcello Mastroianni per la migliore attrice emergente alla 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

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