Canzoni per un amico

Mario Brunello e Virgilio Sieni al Toniolo, in ricordo di Ezio Bosso
di Davide Carbone

Il 7 dicembre il violoncello di Mario Brunello e le coreografie di Virgilio Sieni raccontano la storia di un amicizia, in musica.

Quello del 7 dicembre al Teatro Toniolo di Mestre è un evento che appartiene a quella categoria capace di abbattere i confini della parete invisibile che divide il pubblico dagli interpreti sul palcoscenico, visti i temi in ballo che la musica rilegge attraverso il proprio prisma. Protagonisti di questa storia sono Mario Brunello, Ezio Bosso e Virgilio Sieni. Il grande violoncellista e direttore artistico della Stagione di musica da camera del Toniolo fu legato al compositore scomparso nel 2020 da un’amicizia profonda, tormentata come tutte le grandi amicizie possono essere e come lo stesso Brunello racconta in una lettera indirizzata proprio al coreografo fiorentino, direttore della Biennale Danza dal 2013 al 2016. «Ezio è stato un amico che mi ha lasciato un segno profondo. Una amicizia in cui la musica è stato il motivo di inizio, ma anche di fine, del nostro rapporto. A un certo punto la musica è come impazzita, ha iniziato a parlare una lingua sconosciuta ad ambedue, si è vestita di oro e brillantini e ha cominciato ad ammaliare, a cantare come le sirene, a suonare vorticosamente passando sopra tutto e tutti. Immancabilmente la parte debole, esteriore, ha avuto gioco facile, scontato. Ci siamo scontrati, divisi e ognuno per la sua strada. A distanza di dieci anni la Sonata Roots, del 2014 che Ezio ha scritto per me, mi manda un richiamo e penso quindi sia il momento di ritentare di farla sentire per quello che è, o per lo meno quello che io sento che è, con radici in Bach, Cage, Messiaen, Pärt, che sentiremo sul palco».

Mario Brunello al violoncello e violoncello piccolo, la Compagnia di danza Virgilio Sieni e Maria Semeraro al pianoforte portano in scena Un amico – Omaggio al mondo della musica di Ezio Bosso, spettacolo in cui musica e movimento non possono fare a meno l’uno dell’altra. «Il danzare le musiche che hanno compenetrato il legame tra Mario e Ezio –spiega Sieni – restituisce il senso dell’amore, talmente potente da far pensare al corpo come luce. Ecco allora che la danza subentra come gesto estremo, come forma d’amore che si crea dal sentirsi in vita». Il 7 dicembre, un concerto che si fa gesto di un movimento che la musica accompagna, sostiene, spinge verso l’alto.

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