L’elogio della bruttezza

A Palazzo Loredan sguardo acuto e inflessibile sull’umanità
di Fabio Marzari

Nel fermento primaverile di nuove aperture, mostre ed eventi a Venezia, non deve sfuggire una visita alla ‘piccola’ ma straordinariamente grande mostra: De’ Visi Mostruosi e Caricature. Da Leonardo da Vinci a Bacon a Palazzo Loredan, sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, promossa dalla Fondazione Giancarlo Ligabue.

Un percorso estremamente affascinante, curato da Pietro C. Marani, allestito in maniera raffinata e assai efficace per poter osservare in maniera privilegiata oltre 75 incredibili opere provenienti da musei e collezioni private internazionali – dal Louvre alle Civiche Raccolte d’Arte del Castello Sforzesco, dalle Gallerie degli Uffizi alla Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, dal Designmuseum Danmark alle Gallerie dell’Accademia di Venezia fino al Sainsbury Centre for Visual Arts dell’Università dell’East Anglia di Norwich, per citarne solo alcuni – con un incredibile nucleo di 18 disegni autografi leonardeschi dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, dalla Pinacoteca di Brera e, per la prima volta in Italia, dalla Devonshire Collections di Chatsworth, oltre all’incredibile Testa di Vecchia di Leonardo della Collezione Ligabue. Una teoria di artisti, da Leonardo ad Anton Maria Zanetti, Tiepolo, Francesco Melzi, Giovan Paolo Lomazzo, Aurelio Luini, Donato Creti, Arcimboldi, Carracci, Parmigianino fino a Bacon.

Leonardo Da Vinci Testa di Vecchia caricature venezia
Leonardo da Vinci (1452-1519) e bottega (?), Quattro teste grottesche, 1495-1505 ©The Devonshire Collections, Chatsworth. Reproduced by permission of Chatsworth Settlement Trustees

Le caricature, i volti deformi, i disegni scorretti dei grandi della pittura svelano un’attenzione incredibile verso la raffigurazione della bruttezza, a rovesciare canoni estetici che vorrebbero l’idea del bello legata esclusivamente all’armonia di volti dai tratti perfetti. Qui si scava nel brutto, con tecnica sublime, il tratto è portato alla più nobile delle esecuzioni, e la rara bruttezza diviene un codice estetico rilevante. Uno sguardo lucido e feroce sulla realtà in grado di renderla ancor più intensa ed empatica. Che sia la lucida misantropia di Leonardo, lo sguardo ludico di Lomazzo, il gusto naturalistico di Carracci, l’arguzia di Anton Maria Zanetti o la brillante ironia di Tiepolo, che sia dettaglio fisiognomico, schizzo grottesco, ritratto caricato o bonaria derisione, la caricatura, lungi dall’essere genere minore, è per l’artista momento di studio, di riflessione, d’intuizione. Diviene capacità di sintesi, sguardo acuto e inflessibile sulla realtà e sull’altro da sé, oltre che sguardo onestissimo e al contempo lieve su sé stessi, faro acceso sulla commedia umana, su quella parata di maschere infinita che è l’umanità.

Trittico Francis Bacon
Francis Bacon (1909-1992), Tre Studi per il ritratto di Isabel Rawsthorne, 1965 © The Estate of Francis Bacon. All rights reserved, DACS/ SIAE /Artimage 2022 Photo: Prudence Cuming Associates Ltd

Così il professore Marani: «Confrontando il dipinto di Giovan Paolo Lomazzo di una testa di donna ‘grottesca’ – derivante da un disegno di Leonardo a Chatsworth – con le teste nel “Trittico” di Francis Bacon del Sainsbury Centre di Norwich, si coglie il perdurare di una ricerca attraverso i secoli nello scavo del volto umano e nella sua deformazione, intesi come riflesso di caratteri, passioni, inconfessabili istinti animaleschi, impulsi interiori e forse incubi della psiche e del subconscio, da sempre oggetto di studio e attenzione da parte degli artisti dell’età moderna e contemporanea».

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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti

Il curatore Pietro C. Marani presenta la mostra di Fondazione Giancarlo Ligabue

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