Giorni ruggenti

Back to Back Theatre e Gob Squad i Leoni della 52. Biennale Teatro
di Redazione VeNews
Gob Squad Creation Dorian

L’attesa è finita: i due ‘alchimisti’ direttori della Biennale Teatro, Ricci/Forte, hanno svelato i nomi dei Leoni dell’edizione 2024, che si svolgerà a Venezia dal 15 al 30 giugno.

Il Leone d’Oro alla Carriera va a Back to Back Theatre, compagnia capofila del rinnovamento teatrale in Australia e fra le più conosciute al mondo a fare della disabilità strumento di indagine artistica, che per la prima volta a Venezia, presenta la creazione Food Court, accompagnata dal vivo dalla musica dei The Necks, leggendaria band australiana.
Agli anglotedeschi Gob Squad, alfieri di nuovi modi di combinare media e performance che mettono al centro lo spettatore, va invece il Leone d’Argento. Il collettivo artistico, nato a Nottingham nel 1994 e incoronato a documenta X di Kassel solo tre anni dopo, inaugurerà il 52. Festival con Creation (Pictures of Dorian), una originale riflessione che parte dall’opera di Wilde per riflettere sulla gioventù e lo scorrere del tempo, mentre per tutto il festival sarà presente a Forte Marghera con Elephants in Rooms, una delle loro più intriganti video installazioni, emblematica del lavoro con le immagini di Gob Squad.

Leone d’Oro alla Carriera

Fondata nel 1987 dagli artisti Simon Laherty, Sarah Mainwaring e Scott Price, tutti diversamente abili, cui si aggiunge nel 1999 Bruce Gladwin come direttore artistico, Back to Back Theatre conquista le platee di tutto il mondo nell’arco di trent’anni e con oltre trenta titoli. Le loro opere affrontano tematiche sociali, politiche, filosofiche mettendo in discussione la costruzione dei nostri immaginari e la nostra percezione della normalità. Un percorso costellato di premi, dall’International Ibsen Award nel 2022, all’Herald Angel Critics’ Award dell’International Edinburgh Festival nel 2014 e al Bessie Award di New York nel 2008 oltre ai tanti Green Room Awards collezionati in patria.

Back to Back Theatre Leone d'oro della Biennale Teatro 2024
Back to Back Theatre, Leone d’oro della Biennale Teatro 2024, ph. Kira Kynd

«I Back to Back Theatre, sotto la guida di Bruce Gladwin – si legge nella motivazione di Stefano Ricci e Gianni Forte – espongono la vulnerabilità degli organismi per amplificare il senso di una comunicazione che limita, che impedisce… I corpi in scena diversamente abili dei Back to Back, nei paesaggi distopici di un reale che ruggisce, al di là della rappresentazione artistica sono realmente presenti e assumono un significante altro. Una parabola visionaria di comunicazione che disintegra con ferocia poetica ogni pregiudizio, ogni stigma di compassione: se il corpo ha limiti espressivi, tali demarcazioni in scena diventano a loro volta grammatica differente. Le nostre paure, le puritane tolleranze, la cecità morale vengono soffiate via dalle fiabe crudeli dei mondi perigliosi dei Back to Back Theatre, dove la diversità è portatrice di amplificazione di conoscenza, di inclusione, per curare le deformità di consapevolezza di noi apparenti abili. …Perché qualunque limitazione una persona possa sentire, spetta a noi in quanto consorzio umano il doverla rimuovere; questo fa la cultura, questo è il teatro da meritare, questo e molto altro è il Back to Back Theatre».

Il Leone d’Argento per l’innovazione

«Tutto può succedere, e di solito succede di tutto. Ogni spettacolo è assolutamente un unicum. Ballati, suonati, cantati, i loro lavori, da cui si esce così come dopo i postumi di una sbornia, sono un’occasione irripetibile per condividere passioni e desideri», affermano i direttori Stefano Ricci e Gianni Forte a proposito degli spettacoli di quei “guerrieri della performance” che sono i Gob Squad.

Gob Squad Leone d'Argento Biennale Teatro 2024
The Gob Squad, ph: Garrett Davis/Capture Imaging

E si continua a leggere nella Motivazione: «Le loro personali esplorazioni, definite Live Art, o meglio Life Art, sono permeate da un’acuta visione della società, in relazione all’esistenza urbana contemporanea, dove autenticità e illusione, utopia e banalità, immediatezza e macchine teatrali, vita reale e media, entrano continuamente in rotta di collisione. Così, improvvisando, servendosi sia in teatro che in ambiti site-specific delle quattro R, ovvero i quattro passe-partout (Rischio, Regole, Ritmo, Realtà) per sviluppare strategie inaspettate, sorprendersi, sfidare loro stessi e saper reagire agli eventi casuali all’interno di una drammaturgia, giocando con la percezione di ciò che è familiare e trasformando la vita quotidiana in un’epopea, i Gob Squad offriranno al pubblico – invitandolo ad andare al di là del tradizionale ruolo di spettatore passivo – la possibilità di brillare come testimone diretto e attore principale di questo rito».

Immagine in evidenza: Glob Squad, Creation (Pictures of Dorian)

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