Nella testa di Teseo

A Possagno una mostra-dossier ripercorre la genesi del capolavoro canoviano
di Mariachiara Marzari

Un giovane Antonio Canova, il sostegno di un mecenate illuminato e un blocco di marmo che avrebbe segnato una svolta nella storia dell’arte. Il Teseo sul Minotauro, realizzato nel 1783, rappresenta il passaggio dal dinamismo barocco all’armonia neoclassica. Oggi, la Gypsotheca di Possagno dedica una mostra a questa scultura fondamentale, mettendone in luce il valore artistico e storico attraverso un percorso che ne ricostruisce la fortuna critica e il contesto culturale.

Capolavoro giovanile di Antonio Canova, il Teseo sul Minotauro, realizzato a Roma nel 1783, riveste nella storia dell’arte e della scultura un’importanza capitale. Fu infatti l’opera che segnò il passaggio dagli ideali barocchi ai principi estetici neoclassici. L’intero gruppo trasmette una sensazione di quiete fisica e spirituale, rispondendo perfettamente a quella «nobile semplicità e quieta grandezza» che Winckelmann riteneva essere le caratteristiche peculiari dell’arte ellenistica.
Nel 1779 Canova, allora ventiduenne, venne incoraggiato alla professione dall’ambasciatore veneto a Roma, Girolamo Zulian, che gli donò un blocco di marmo, lasciandogli piena libertà di scelta sul soggetto da raffigurare. Inizialmente, il giovane scultore aveva pensato a un’ambientazione dinamica, rappresentando la Lotta di Teseo con il Minotauro, ma scelse di raffigurare il momento di quiete dell’eroe dopo la vittoria, in opposizione alla tradizione del Barocco che prediligeva scene d’azione. Nella versione canoviana, Teseo è seduto sul Minotauro in atto di trionfo: tiene in mano la clava con cui ha abbattuto il nemico. Il Minotauro, dal corpo umano e testa taurina, è proteso esangue in una posa innaturale. Dal punto di vista allegorico, l’intera opera allude alla vittoria della ragione sull’irrazionalità (tipica delle bestie), in piena armonia con la temperie illuminista.

Teseo in lotta con il Minotauro, Antonio Canova, 1781, Fondazione Canova onlus, Possagno

Il gruppo scultoreo in marmo ebbe fin da subito un enorme successo e nel 1787 venne acquistato dal colto conte viennese Joseph Johann Graf von Fries, che si fece ritrarre da Angelika Kauffmann con la scultura sullo sfondo e commissionò l’incisione a Raffaello Morghen. Dopo la morte prematura di Fries, l’opera passò in Inghilterra, nelle raccolte del marchese di Londonderry, ambasciatore inglese a Vienna, e infine fu venduta al Victoria and Albert Museum di Londra, dove è tuttora conservata.
Una mostra-dossier al Museo Gypsotheca Antonio Canova a Possagno, Canova e la nascita della scultura moderna, curata da Elena Catra, inaugura il 23 marzo e sarà visitabile fino al 21 giugno. L’esposizione pone al centro questa fondamentale scultura, presentando la versione finale in gesso a confronto con il primo modellino realizzato da Canova come studio, accompagnata dalla Testa di Teseo, appena entrata in Museo proveniente da una collezione privata.
Un’indagine storico-artistica che, alla parte puramente espositiva, affianca – nella Casa natale di Antonio Canova, vicina alla Gypsotheca – una ricostruzione puntuale dell’importanza e della fortuna di quest’opera, attraverso un percorso articolato composto da una selezione di incisioni, documenti e pubblicazioni storiche.

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