Una forza del passato

Al Teatro Goldoni Pasolini in scena secondo Marco Tullio Giordana
di Loris Casadei

Pa’ è la prosecuzione di un viaggio dedicato a Pasolini che il regista Marco Tullio Giordana ha iniziato da diversi anni. Operazione coraggiosa e politica in un momento delicato della storia europea e italiana. Progetto che nasce anche per onorare il centenario dalla nascita.

Ricordiamo l’attenzione del regista agli anni della Resistenza e agli anni caldi della contestazione giovanile. È del 1980 Maledetti, vi amerò, del 1981 La caduta degli angeli ribelli, del 1995 Pasolini, un delitto italiano, del 2003 La meglio gioventù, sino al più recente Romanzo di una strage del 2012, dedicato agli eventi di Piazza Fontana. La stessa passione Giordana la dedica al teatro: è del 2020 Fuga a tre voci, delicata storia di due ventenni uniti da ideali di libertà e antinazismo nella Germania del dopoguerra.

Nello spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale e interpretato da Luigi Lo Cascio, Pasolini parla tramite le sue poesie. Se nel cinema e nei racconti il Nostro cede a qualche limatura di natura commerciale, le poesie rappresentano di certo il suo pensiero senza mediazioni. Sono uno schiaffo alla sensibilità del lettore e dello spettatore. Ne La Crocefissione (1948-49) troviamo questi versi: «Bisogna esporsi (questo insegna/il povero Cristo inchiodato?),/la chiarezza del cuore è degna/di ogni scherno di ogni peccato/di ogni più nuda passione…». E ricordiamo le scene di Pasolini attore in salita sul Golgota e il messaggio del Cristo riproposto nel Vangelo secondo Matteo: «non sono venuto a portare la pace, ma la spada».
Quella di Pasolini è un’Italia che non c’è più? Come si domanda il regista, «o è ancora di una disperata attualità»?
«Io sono una forza del Passato/Solo nella tradizione è il mio amore./Vengo dai ruderi, dalle Chiese/dalle pale d’altare, dai borghi/dimenticati sugli Appennini o le Prealpi,/dove sono vissuti i fratelli» (10 giugno).

Luigi Lo Cascio in Pa’ di Marco Tullio Giordana, TSV

Lo spettacolo non è un semplice reading, ma tramite l’interpretazione di Luigi Lo Cascio una vera drammaturgia, puntuale in alcuni dettagli, come racconta Marco Tullio Giordana, «verrà ad esempio usata la camicia che feci riprodurre per il film Pasolini, un delitto italiano uguale all’originale indossata la notte in cui fu massacrato».
Di Luigi Lo Cascio, attore, regista, scrittore, stiamo apprezzando sugli schermi Il signore delle formiche, diretto da Gianni Amelio, appena presentato alla 79. dalla Mostra del Cinema di Venezia, dedicato ad un altro scandalo degli anni ‘60, il caso Braibanti, con un invito a vederlo a tutti coloro che sanno che la Storia è maestra di vita, per indagare come nasce la discriminazione di un possibile diverso e da dove culturalmente proveniamo.

DON'T MISS

Un'intervista a quattro voci per ricordare il regista nel centenario della sua nascita