Storie di uomini

Lo scandaloso Wallace di Yana Ross
di Chiara Sciascia

«Violenza verbale e sesso dal vivo. Gli spettatori sono liberi di lasciare il teatro in qualsiasi momento». È questo l’avviso che precede la messa in scena dello spettacolo della regista lettone-americana Yana Ross, invitata a presentare il suo ultimo spettacolo Brief Interviews with Hideous Men – 22 Types of Loneliness, tratto dall’omonimo romanzo cult di David Foster-Wallace.

Infrange tutti i tabù Yana Ross, prima regista donna a lavorare sul leggendario palcoscenico Volksbuehne a Berlino (Macbeth, 2008), prima e ancora unica regista donna a ricevere la Croce d’Oro per la migliore performance in Lituania (2014, 2019) ed ora prima regista a mettere in scena il testo di Wallace con interpreti femminili, capovolgendone la declinazione completamente al maschile.
Ross, che è solita frequentare i grandi autori del XIX secolo, da Cechov a Ibsen, per portare sotto la lente i numerosi tabù che attanagliano ancora la società, ha sognato a lungo di trasporre sul palcoscenico Brief Interviews di Wallace, «completamente ossessionata dal suo linguaggio, dalla densità e dal rigore intellettuale della scrittura, così come dal suo senso dell’umorismo incredibilmente divertente e oscuro».

Gli “uomini schifosi” – quelli oggi definiti “tossici” – portati sul palcoscenico da Yana Ross, sono qui guardati da una prospettiva radicalmente femminista, in una messa in scena volutamente provocatoria per cui la regista si è servita delle prestazioni di due attori dell’industria pornografica, che definisce “intrattenitori adulti”, prendendo il termine in prestito proprio da Wallace.
Indagando temi quali mascolinità, sessualità, perversioni, solitudine, vecchiaia, Ross ha generato momenti visivi e scene casuali, che ha poi magnificamente ricomposto in un puzzle che riesce a penetrare nel profondo quell’intimità spesso inconfessabile.

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