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Il latte dei sogni
Presentata in anteprima all’Expo di Osaka, la kermesse veneziana torna all’Arsenale Nord dal 29 maggio al 2 giugno come piattaforma strategica per la nautica del futuro, tra eccellenze del made in Italy, ricerca sostenibile e design d’avanguardia.
Presentato lo scorso aprile in anteprima mondiale all’Expo di Osaka nel contesto di “About Venice – the most ancient smart city”, un’intera settimana di eventi e presentazioni attraverso i quali la città lagunare ha inaugurato la presenza italiana all’Expo in quanto espressione e modello di assoluta eccellenza relativamente all’interazione tra innovazione e tradizione, l’edizione del Salone Nautico 2025, che si svolge dal 29 maggio al 2 giugno negli spazi unici dell’Arsenale Nord, si conferma dopo questi ultimi suoi anni di rinascita e rilancio vetrina di primo piano per il variegato mondo della nautica, rimettendo l’Adriatico al posto che merita nel più ampio contesto del Mediterraneo. «Il Salone Nautico – queste le parole pronunciate dal direttore operativo di Vela spa e del Salone Nautico Fabrizio D’Oria ad Osaka – ha assunto nel tempo una dimensione sempre più internazionale, grazie soprattutto alla sua posizione nel panorama mediterraneo, essendo l’unico Salone del settore che guarda ad Oriente».
Che Venezia abbia storicamente sempre dato del tu all’Oriente, per le ragioni che ben sappiamo, è una delle poche cose su cui credo non vi sia alcunché da obiettare da parte di alcuno. Una relazione, naturalmente, figlia del mare, di cui Venezia è stata regina assoluta per quasi un millennio. Il fatto, quindi, che per troppi anni la città non sia stata in grado, per svariate ragioni che non è proprio qui il caso di ricordare, di costruire dei momenti di grande respiro internazionale attorno al tema del mare, beh, davvero ha rappresentato qualcosa di decisamente grave, anche perché, al netto del fatto che il suo dominio sui mari sia un qualcosa di oramai consegnato alla storia da quasi tre secoli, rimane pur sempre questo un centro di produzione cantieristico dalla tradizione unica, di fatto irriproducibile altrove se non scimmiottandone i tratti. Quindi era decisamente giunta l’ora in cui questo gap industriale e culturale venisse finalmente colmato, disegnando un salone dedicato alla nautica che non andasse meramente a replicare il format delle più importanti fiere di settore, vedi Genova, connotandosi altresì con un suo sguardo vivo sulla storia secolare, sull’ambiente unico, sul fascino irresistibile che esercita sui più questa città d’acqua davvero senza eguali.
Un Salone, quindi, che si caratterizza con un’attenzione peculiare verso la qualità del produrre barche, coinvolgendo attori che vanno dai massimi brand di alta gamma del settore, vedi Sanlorenzo e Ferretti, ai più piccoli cantieri artigianali veneziani, depositari di una tradizione sconfinata sempre più a rischio di sopravvivenza, e per questo ancor più bisognosa di supporto e valorizzazione da parte di occasioni importanti come questa. In mezzo, decine e decine di cantieri di piccola, media, grande dimensione provenienti da ogni dove, tutti egualmente selezionati col criterio primo della qualità. In una parola, del design, una delle massime espressioni creative del made in Italy. Rigore e intensità nella scelta qualitativa dei partecipanti non significa però concludersi e rinchiudersi in una dimensione di autoreferenziale nicchia. I numeri, a tal riguardo, parlano chiaro: 50.000 metri quadrati di spazi espositivi tra bacini acquei e aree a terra, in grado di accogliere più di 300 imbarcazioni, di cui 240 in acqua, e 270 espositori, il tutto arricchito da 15 anteprime internazionali di settore. Insomma, non certo un raduno per pochi eletti. E infatti, che è poi il dato più interessante per gli stessi organizzatori ed espositori, è proprio il pubblico il vero protagonista di questa grande festa del mare, tra cui vi sono certo molti operatori, ma la cui fetta più consistente è costituita da semplici appassionati di imbarcazioni ma anche di amanti della grande bellezza, quella che qui detta assoluta legge, sia per la meraviglia ineguagliabile degli spazi dell’Arsenale, sia per le fascinose linee delle imbarcazioni presentate. Un’edizione 2025 che si concentra in maniera decisamente rilevante sulle innovative frontiere che questo settore è chiamato sempre di più a solcare. Vedi lo sviluppo del segmento dedicato alla nautica elettrica e sostenibile, in linea con gli obiettivi della transizione ecologica, il rafforzamento del rapporto con il mondo della ricerca e della formazione, le sinergie con il tessuto produttivo del Nordest e con gli attori internazionali del settore, il consolidamento del ruolo sempre più importante rivestito nel settore dal design nautico. La storia abbraccia il futuro in un mare di pura emozione.