Non è un caso che le celebrazioni del Trentennale della Fondazione di Venezia, ufficialmente avvenute il 23 giugno alla presenza di esponenti delle più importanti istituzioni nazionali e veneziane, siano coincise con l’apertura presso gli spazi della sede di Rio Novo della mostra I graffiti di Venezia, fotografie di Simone Padovani realizzate come documentazione per l’omonimo nuovo libro di Alberto Toso Fei e Desi Marangon, edito da Lineadacqua.
Una mostra e un volume dedicati ai graffiti lasciati in città lungo i secoli, segni indelebili che il tempo non ha cancellato, trasformandoli nel DNA stesso di Venezia. I graffiti incisi sui monumenti diventano così monumenti essi stessi. Il percorso della mostra, visitabile fino al 30 settembre, permette di comprendere senza filtri e senza forzature come I graffiti di Venezia siano le tracce della storia scritta sulle pietre della città e delle sue isole da persone comuni, così come da letterati e nobili. In esse si riconoscono volti e figure umane, ma anche esternazioni esultanti per l’elezione dei dogi, leoni alati, gondole e ferri da prua, sigle, poesie, versetti, navi, animali, croci, oltre alle registrazioni delle acque alte e della laguna ghiacciata. Queste tracce sono state segnate su colonne, muri, angoli di calli, ingressi di corti, stipiti di porte, persino vetri di finestre. Seicento anni di storia raccontati da Toso Fei e restituiti dalle fotografie di Padovani come memoria visiva di una città viva, in movimento, talvolta minore, ma ricca di umanità.
La metafora con l’azione della Fondazione di Venezia è evidente: la trasparenza, la responsabilità, la sussidiarietà, il radicamento territoriale, l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, la qualità degli interventi hanno segnato la cultura e la società veneziana in questi trent’anni.
La Fondazione, forte della sua storia, attenta al delicato momento presente, ma con sguardo fisso verso il futuro, sta riscrivendo in parte il suo percorso: le operazioni di grande rilievo come la cessione della Casa dei Tre Oci, della sede di Rio Novo e l’acquisizione della nuova sede in Canal Grande hanno generato un incremento del 15% degli asset finanziari per rendere il patrimonio più liquido ed accrescerne la redditività, dando alla Fondazione di Venezia nuova forza e capacità di intervento sulla città e su tutta l’area metropolitana, ‘incidendo’ in modo significativo sul suo progresso e sviluppo.