Dal 27 agosto all’11 settembre il Padiglione Nazionale dell’Uzbekistan alla 59. Biennale Arte di Venezia presenta un nuovo capitolo del suo public program che include lectures, proiezioni, conversazioni e una performance di musica tradizionale. In occasione della 79. Mostra del Cinema di Venezia, il programma è dedicato al cinema dell’Asia Centrale, al suo contesto storico e alle sue caratteristiche. Il fulcro di questo capitolo è studiare e discutere i diversi aspetti dell’industria del cinema dell’area asiatica, attraverso l’esplorazione delle sue tradizioni, scoperte e nuove direzioni. Gli eventi si terranno nel Padiglione (Quarta Tesa Arsenale) e nelle acque della laguna di Venezia come partecipazione a Cinema Galleggiante – Acque Sconosciute, partner del programma.
Il primo appuntamento si tiene nella sede del Padiglione veneziano sabato 27 agosto dalle 16 alle 18, con una proiezione dedicata alla corrente del film muto uzbeko, mentre il secondo evento si svolgerà nella serata di lunedì 29 agosto, dalle 20 alle 22, sulla piattaforma galleggiante posizionata in laguna, dietro all’isola della Giudecca, location del festival Cinema Galleggiante – Acque Sconosciute. Si tratterà di un evento culturale unico con la proiezione di The Minaret of Death, il film muto diretto da Vyacheslav Viskovsky, opera prima e produzione di Buhkino, la società cinematografica di Bukhara fondata nel 1924. Il film sarà accompagnato da una performance musicale dal vivo con due musicisti uzbeki e i loro strumenti tradizionali: Abror Zufarov e Shamshod Isaev.
La Mostra del Cinema al Lido proietterà il film Goliath del film maker e sceneggiatore kazako Adilkhan Yerzhanov nella sezione Orizzonti Extra -New Horizons, cui il Padiglione dedicherà una conversazione il 9 settembre. Il film è ambientato nel Villaggio di Karatas che è sotto il controllo di uno sconsiderato ufficiale locale. Nel corso della sua carriera cinematografica, Yerzhanov ha mantenuto un equilibrio tra l’arte e la sensibilità di genere, occupandosi di contesti che sebbene non reali, sono connessi allegoricamente con i problemi più sentiti in Kazakhstan.