L’energia di uno dei maggiori sassofonisti mondiali, Chris Potter, per l’evento di punta della sesta edizione di Jazz&.
Polistrumentista e compositore, Chris Potter viene spesso citato da critici e musicisti come il migliore sassofonista del suo tempo, uno dei rari personaggi in grado di segnare un’epoca con il proprio passaggio. Il 4 marzo, con Edward Simon al piano, Scott Colley al basso e la batteria di Nasheet Waits, palcoscenico migliore della Fenice non poteva essere scelto per presentare al pubblico italiano il suo Circuits, lavoro del 2020 in cui melodie inconsuete si muovono su fraseggi pieni delle più disparate influenze, sostenute da un tappeto elettronico in cui il gruppo riesce a districarsi con eleganza e sicurezza. Da ormai più di due decenni la creatività illimitata di Potter ha entusiasmato critici, musicisti e fan, che lo acclamano come uno dei più influenti saxofonisti e innovatori attualmente in circolazione. Chris Potter si è distinto fin da giovanissimo sulla scena internazionale per una creatività poliedrica, un virtuosismo del tutto naturale e un’intensa capacità d’improvvisazione. Per questo viene ascoltato con uguale ammirazione tanto dai cultori della tradizione quanto dagli amanti delle ricerche contemporanee. Con Circuits, Potter fa ritorno al ritmo, riecheggiando la musica della sua epoca underground e mescolando un vibrante panorama sonoro di elettronica e melodie con indimenticabili e sorprendenti giri di frase, il tutto suonato con energia implacabile.