I miei primi cinquant’anni

I Giardini Reali in concessione a Venice Garden Foundation fino al 2064
di Mariachiara Marzari

L’Agenzia del Demanio (Direzione Regionale Veneto) ha prorogato per 50 anni, dal 2014 – data della prima firma – fino al 2064, la concessione a Venice Gardens Foundation, presieduta da Adele Re Rebaudengo.

Non poteva che essere così, dato il tangibile lavoro, il risultato raggiunto e soprattutto mantenuto di fioritura in fioritura nel recupero e nella valorizzazione dei Giardini Reali facenti parte del Palazzo Reale di Piazza San Marco e del Padiglione del Santi.
L’Agenzia del Demanio (Direzione Regionale Veneto) ha prorogato per 50 anni, dal 2014 – data della prima firma – fino al 2064, la concessione a Venice Gardens Foundation, presieduta da Adele Re Rebaudengo. Tale atto costituisce il primo caso di applicazione su tutto il territorio nazionale di un’importante modifica normativa (apportata dall’art. 1 comma 68 della L. 213/2023 che ha modificato l’art. 14 comma 2 bis del D.P.R. 296/2005), in base alla quale viene ampliata la platea dei soggetti per i quali può essere fissata fino a cinquant’anni la durata delle concessioni/locazioni di beni dello Stato, in gestione all’Agenzia del Demanio, e che comprende, tra gli altri, le istituzioni, le fondazioni, le associazioni non aventi scopo di lucro le quali perseguono in ambito nazionale fini di rilevante interesse nel campo della cultura, dell’ambiente, della sicurezza pubblica, della salute e della ricerca, e che utilizzano beni di proprietà statale perseguendo l’ottimizzazione e valorizzazione degli stessi, garantendo la effettiva fruibilità da parte della collettività.

 

Dagli anni ‘50 del secolo scorso i Giardini napoleonici, nati tra Piazza San Marco e il suo Bacino, circondati da canali sui quali prospettano il Museo Correr, le Sale Imperiali del Palazzo Reale, il Museo Archeologico Nazionale e la Biblioteca Marciana, di grande pregio e motivo di vanto della Città per tutto l’Ottocento, avevano perso progressivamente l’equilibrato rapporto con le architetture contigue e la carenza di impiego di giardinieri ne aveva determinato uno stato di crescente involuzione, tanto da renderne quasi illeggibili la geometria e la composizione originarie. Un decadimento che colpiva altresì l’annesso Padiglione realizzato dall’architetto Lorenzo Santi tra il 1816 e il 1817, il pergolato in ghisa e lo storico ponte levatoio ormai in stato di abbandono, così come gli edifici incongrui costruiti negli anni. Nel dicembre del 2014, l’Agenzia del Demanio e la città di Venezia affidano il Compendio monumentale dei Giardini Reali a Venice Gardens Foundation.
Il complesso restauro promosso e realizzato dalla Fondazione, con il fondamentale sostegno di Generali, curato da Paolo Pejrone, architetto paesaggista per il restauro botanico, e dall’architetto Alberto Torsello per il restauro architettonico e il ripristino della Serra, ha permesso di riportare nuova vita ai Giardini Reali di Venezia e la loro riapertura al pubblico nel dicembre del 2019; inoltre i giardini, attraverso il restauro dello storico ponte levatoio, hanno potuto ripristinare il proprio legame architettonico con le Procuratie Nuove e Piazza San Marco, tornando ad essere un’oasi meravigliosa, ecologicamente sostenibile e fruibile da tutti.

Rigogliosi e ricchi di prospettive inaspettate, con piante provenienti da varie parti del mondo, i Giardini Reali hanno riacquistato pregio formale e complessità botanica, tornando a rivestire un ruolo centrale per la città.
«È importante ricordare che – ha dichiarato la Presidente Adele Re Rebaudengo -, a differenza di un immobile, gli investimenti nei giardini, finalizzati alla loro crescita e alla loro tutela (che richiede interventi quotidiani in quanto essere vivente), non si limitano alla “manutenzione”, ma generano negli anni un “nuovo giardino” e quindi “un nuovo valore”, non solamente in termini di valore economico, ma anche botanico, paesaggistico, culturale e di benessere sociale, creando un interesse e una rete internazionale importantissima di adesione, visibilità e prestigio (come già nel passato i famosi “giardini all’italiana”)».

Immagine in evidenza: Giardini Reali, ph: Francesco Neri
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