Adattato dal romanzo omonimo di Camille DeAngelis (Fino all’osso, Panini Books), Bones and All è la storia di un primo amore disturbante tra Maren, giovane ...
Apro il romanzo Bones & All di Camille DeAngelis (in Italia, Fino all’osso, Panini Books, 2015) e inizio a leggere. A pagina due mi fermo e mi chiedo se il mio inglese non sia un poco arrugginito. Possibile che non abbia capito? Rileggo con attenzione. Ahimè, ho compreso bene, ma non volevo accettare l’inizio della storia. C’è una bionda babysitter che canta una ninna nanna a una piccola fanciulla, ne accarezza amorevolmente i capelli ma….
«I had my teeth but I was too small to swallow the bones», così la madre al rientro trova un mucchio di ossa spolpate sul tappeto del soggiorno. Il suo primo amico al campeggio colleziona esuvie, ovvero esoscheletri di cicale, e le mangia come di caramelle. Questo non lo salva dalla sua fine: al posto di un desiderato amplesso finirà esangue nella tenda. D’altronde, commenta la protagonista, puzzava di uova marce e dopo mangiato non si era pulito i denti. Le ricordava uno “sloppy joe”, il celebre sandwich americano con carne macinata.
Maren, questo il nome della nostra fanciulla, abbandonata dalla madre al suo sedicesimo compleanno, prende con sé Alice nel Paese delle Meraviglie e ogni altra possibile storia di mostri che aveva collezionato e si mette in viaggio. Curioso che fra questi libri vi sia anche una raccolta di racconti di Sawney Beane, capo di una famiglia allargata di cannibali sulle coste scozzesi nel XVI secolo. Vicenda in realtà mai storicamente accertata, nata forse per infamare gli scozzesi o per motivi turistici, ma che ha dato il via a numerosi film: Wes Craven nel 1977, Rob Schmidt nel 2003 e Christian Viel 2003.
Il viaggio che la ragazza intraprende è una storia di incontri e di lenta scoperta del proprio essere, sino a un bacio finale che lascerà tutti i lettori con fiato sospeso.