2016_La La Land, regia di Damien Chazelle, musica di Justin Hurwitz.
Non accade spesso che le colonne sonore, anche quelle grandi, contengano musica indimenticabile se solo vengano separate dalle immagini. Cosa sarebbe il tema de Lo squalo senza le immagini degli ignari bagnanti ammollo nelle acque dell’Oceano? Fanno eccezione i musical americani, Michel Legrand, Nino Rota, Ennio Morricone e pochi altri… Hurwitz si inserisce di prepotenza in questo sancta sanctorum e compone una colonna sonora di temi pazzeschi, degni dei grandi musical che hanno fatto la storia di Broadway.
2017_First Reformed, regia di Paul Schrader, musica di Lustmord.
Ci sono film che si amano anche se hanno dei difetti, soprattutto a causa dei loro difetti. Ecco, per me First Reformed è uno di questi, un amore a prima vista, fatto di elementi intangibili, trascendentali come il cinema amato da Schrader: il senso di gelo che emana dal film, la recitazione sottotraccia di Ethan Hawke, la musica di Lustmord che per 45 minuti è un vortice di musica digitale gelida e senza futuro per poi concludersi con una versione angelicata del gospel Leaning on the Everlasting Arms (ricordate? La canta anche Robert Mitchum in La morte corre sul fiume).
2017_La forma dell’acqua, regia di Guillermo del Toro, musica di Alexandre Desplat.
Lo score di Desplat è molto bello, ma in realtà quello che colpisce del sound del film è quel continuo inserimento, nel continuum della trama, di canzoni provenienti da fonti molteplici: radio, tv, grammofoni… Siamo nel 1962; è come se la casa e i suoi elettrodomestici rivendicassero un ruolo di protagonisti del quotidiano.