Tragedia contemporanea che mette al centro la figura della donna e della madre, Milk si interroga sul tema del lutto e sul suo significato umano più profondo. «Immagino che perdere un figlio a Gaza o a Parigi non sia molto diverso in termini di dolore per una madre – scrive il regista palestinese Bashar Murkus –, il mio obiettivo non era quantificare né fare paragoni. Quello che mi importava era capire come affrontiamo la perdita. In questi due anni di ricerca con il mio team, abbiamo affrontato il soggetto in molti modi diversi al fine di creare prospettive differenti. Così ci siamo trovati ad allargare il soggetto, a investirlo di significati più profondi, più generali».
Il risultato è una poesia visiva che fa di sei donne, sei manichini, un uomo nato adulto e un mare di latte, gli elementi con cui si dipana una riflessione sul dolore cercando l’universale nell’esperienza individuale.
24 giugno h. 20
25 giugno h. 18
Arsenale, Teatro alle Tese