L’arte del friggere

La frittella, regina del Carnevale veneziano
di Fabio Marzari

Quella del friggere è un’arte antica, che ha portato fino ai giorni nostri imperdibili delizie. A Venezia protagonista indiscussa del Carnevale, la frittella deve essere a “regola d’arte”.

I dolci di Carnevale si collocano temporalmente tra gli eccessi natalizi e le delizie pasquali soprattutto legate al cioccolato. Ciò che maggiormente stupisce in un’epoca di regimi alimentari controllati, tra intolleranze e salutismi di vario genere, è come la tradizione di questi dolci, frittelle e galani soprattutto, rimanga in auge e nutra, letteralmente, schiere di estimatori di varie età.
Tutto ciò è coerente con il pensiero dei fritoleri, membri della omonima corporazione nata a Venezia nel Seicento, che definivano la frittella “Boccon da poareti e da siori”.
I circa 70 fritoleri avevano una propria insegna, quella dell’Arte dei Fritoleri, una tavoletta dipinta ad olio, ora esposta al Museo Correr e sempre nel ‘600 la fritola venne proclamata dolce nazionale della Serenissima. A questo punto si potrebbe trarre ispirazione da Plauto, manteniamoci però sul livello divulgativo, evitando un facilissimo festival dei doppi sensi!
Il mestiere del fritoler si tramandava di padre in figlio ed in mancanza di prole veniva nominato un successore dal Gastaldo, a capo delle singole arti, con l’avallo dei Giustizieri Vecchi. I fritoleri erano riconoscibili per il loro grembiule e per il vasetto bucherellato che tenevano sempre in mano per zuccherare i ghiotti bocconcini. Avevano l’esclusiva di una propria area e dovevano rispettare la regola di vendere, ma non ad alta voce.
Testimonianze di frittelle a Venezia si hanno già dal 1300, al tempo di Marco Polo. L’arte del friggere è infatti tipica dell’Oriente. Le frittelle venivano impastate su grandi tavoli e poi fritte in enormi padelle. Una volta pronte, venivano cosparse di zucchero e presentate su piatti di stagno o peltro, affiancate da uvetta, pinoli e cedri. Venezia fu la prima città in Europa ad utilizzare lo zucchero al posto del miele. Proveniva dai possedimenti della Serenissima a Cipro, dove veniva coltivata la canna.

Di seguito alcuni suggerimenti dove poter gustare dei dolci di Carnevale degni di nota, almeno a parer nostro.

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