Purtroppo non ci sarà a Venezia a presentare il suo film su Leonard Bernstein, per solidarietà con i colleghi in sciopero, e la sua assenza ci priverà di una figura molto interessante nell’attuale panorama del cinema mondiale, forse addirittura insostituibile. Quella cioè di un attore che, prima di conoscere il successo, ha fatto molta gavetta tra serie tv e ruoli di contorno in film non indimenticabili, e poi, ottenuta la fama, non ha più sbagliato un colpo, o quasi, scegliendo sempre prodotti di alto livello, in grado di mettere insieme ambizioni artistiche e propensioni commerciali. E soprattutto abbandonando il prima possibile l’immagine di attore belloccio e aitante con cui aveva iniziato la carriera – immagine cui altri attori suoi coetanei, ad esempio Matthew McConaughey, non hanno saputo rinunciare nemmeno in tempi non lontani – per raggiungere il successo con la trilogia Una notte da leoni, tra il 2009 e il 2013, tutti i tre film diretti da Todd Phillips (il regista di Joker) in cui il suo ruolo di seduttore del gruppo appare già tramontato.
Da lì in avanti Cooper ha inanellato performance notevoli, sia dal punto di vista della qualità complessiva dei film che dello spessore dei ruoli interpretati, mai banali e superficiali. Molti dei suoi personaggi sono sospesi dentro una instabilità emotiva e psichica che oscilla dal bipolarismo esibito ne Il lato positivo, al disorientamento allucinatorio del cecchino del film di Eastwood American Sniper, fino alla consapevolezza della caduta della ex rockstar di A Star is Born. Per finire con l’ultimo film di Guillermo del Toro, La fiera delle illusioni, dove la parte di sensitivo avido e truffatore viene svolta da Cooper sottotraccia e con un fondo di febbrile dannazione. E senza dimenticare lo strepitoso cameo di Licorice Pizza, in cui interpreta la parte di un parrucchiere di New York che si mette a fare il produttore a Hollywood. Le sue incursioni come regista confermano la solidità assoluta dell’immagine di Cooper: A Star is Born del 2018 era un film girato benissimo, in cui è riuscito a dare nuova linfa al vecchio mito hollywoodiano.
Il percorso biografico e artistico di Leonard Bernstein, leggenda tra i direttori d’orchestra e gigante della musica contemporanea. Il suo carisma e il suo appassionato amore per la musica sono al centro delle vicende che ne hanno scandito la vita, nella composizione di oper...
È l’esordio di Cooper, in una fugace apparizione in cui interpreta un assiduo frequentatore di party a Manhattan, ruolo che avrebbe abbandonato assai presto.
Cooper interpreta una piccola parte in questo film che sarebbe diventato un cult.
Il film si gioca su quale sia la migliore parrucca tra i riccioli afro di Bradley Cooper e la messa in piega di Jeremy Renner.
Cooper si limita a doppiare uno dei protagonisti del film, Rocket, un procione esperto nell’uso di armi.
Uno chef che ha perso tutto ma vuole riconquistare le tre stelle Michelin.