C’è un filo rosso che lega in modo trasversale, attraverso le varie sezioni, alcune opere presentate a questa 80. Mostra del Cinema: il sottogenere gotico fantastico che trova le sue origini nel Nosferatu di Murnau, uscito nel 1922. Dieci anni dopo il danese Carl Theodor Dreyer gira il capolavoro Vampyr – Il vampiro, una cupa e suggestiva opera onirica che il regista ha diretto prendendo spunto dal racconto Carmilla (1872) di Sheridan Le Fanu e precedente al Dracula di Bram Stoker.
In Italia, grazie a Mario Bava ed alla sua opera prima La maschera del demonio del 1960, interpretato dalla splendida e tenebrosa Barbara Steele, icona del genere, vengono prodotte un’infinità di pellicole horror gotiche dove spiccano alcuni gioiellini molto amati dai cinefili francesi e statunitensi.
Ed è tra i film della Settimana della Critica che spunta The Vourdalak di Adrien Beau tratto dalla novella La famiglia del Vurdalak di Aleksej K. Tolstoj dalla quale Mario Bava aveva tratto uno degli episodi de I tre volti della paura (1963) e Giorgio Ferroni il suo La notte dei diavoli (1972).
Nel concorso principale Venezia 80 troviamo Poor Things del greco Lanthimos, tratto dal romanzo omonimo del 1992 di Alasdair Gray, che altro non è che una rilettura in chiave moderna del Frankenstein di Mary Shelley, opera gotica per eccellenza: portata al cinema già nel periodo del muto, è stata riproposta poi nel 1931 con lo straordinario Boris Karloff, il quale tornerà nei panni della creatura nel 1935 nell’ancor più visionario La moglie di Frankenstein.
Imperniato da atmosfere gotiche anche Die Theorie von Allem di Timm Kröger ambientato tra le Alpi svizzere e l’ultima opera del cileno Pablo Larraín, El Conde, che mostra il sanguinario dittatore Pinochet nelle vesti di un vampiro centenario. Ancora vampiri anche tra le Giornate degli Autori, con il film canadese Vampire humaniste cherche suicidaire consentant di Ariane Louis-Seize con protagonista una vampira che, attanagliata dai sensi di colpa, preferisce morire di fame piuttosto che uccidere il prossimo o, almeno, trovare qualcuno che sia intenzionato a suicidarsi.
Il film è diretto e interpretato da Adrien Beau e tratto da La famiglia del Vurdalak di Aleksej K. Tolstoj. Il vecchio Gorcha implora la famiglia prima di partire di aspettarlo per almeno sei giorni. Se non sarà tornato entro la fine del sesto giorno significa che ...
Alpi svizzere, 1962: Johannes Leinert partecipa a un congresso di fisica, impaziente di assistere alla lezione rivoluzionaria di uno scienziato iraniano sul tema della meccanica quantistica, evento clou del seminario. Dovendo ingannare l’attesa per un ritardo dell’oratore,...
Tratto dall’omonimo romanzo di Alasdair Gray del 1992, il nuovo irriverente lavoro di Yorgos Lanthimos rivisita con una creatività sorprendente i canoni tipici del cinema gotico, avvalendosi di un cast di altissimo livello. Quando la figlia Bella si uccide per sfuggire alle...
Muovendosi abilmente tra l’horror e la dark comedy, Pablo Larraín immagina – questa volta in bianco e nero – un cupo universo parallelo ispirato alla recente storia del Cile. Simbolo mondiale del fascismo, dittatore spietato, responsabile della sparizione e della morte ...
Giovane vampira riluttante, con troppi scrupoli etici per uccidere nonostante ne vada della propria sopravvivenza, Sasha rischia di lasciarsi morire di fame quando i genitori, esasperati, le tagliano le scorte. A venirle in soccorso è Paul, un ragazzino depresso con tendenze ...
Sublime trasposizione di più racconti del maestro del gotico Edgar Allan Poe.
Tratto da Vij, una novella di Gogol’, è il capostipite del genere gotico italiano.
Angosciante gotico inglese tratto da un racconto di Henry James con una straordinaria Deborah Kerr.
Tratto da alcune opere di H.P. Lovecraft, ma con un titolo che rimanda ad Edgar Allan Poe per motivi commerciali.
Classico esempio di gotico fantastico italiano con tutti gli ingredienti fondamentali del genere.
Omaggio nostalgico al cinema gotico e alle atmosfere care a Mario Bava.