Allergica a qualsiasi etichetta, Tilda Swinton abbatte gioiosamente generi e preconcetti con la forza perentoria dell’eleganza. Leone d’Oro alla carriera ricevuto in Sala Grande dalle mani di Cate Blanchett nell’ostinata edizione del 2020, la sua presenza sullo schermo non può semplicemente passare inosservata: ruoli e pellicole che vanno dal fantasy alla commedia, dal film storico al thriller, magari diretta dall’amico George Clooney (Michael Clayton, 2007) nel ruolo – da Oscar – di un’avvocatessa.
Una ghost story che scava nella complessa profondità delle relazioni familiari. Un’artista di mezza età fa ritorno dopo molti anni insieme all’anziana madre in quella che una volta era la loro casa di famiglia nel Galles, un maestoso maniero poi trasformato in h...
Leader carismatica e doppiogiochista di una comunità lisergica che si vuole nascondere al mondo, non si farà nessuno scrupolo ad eliminare dal proprio cammino ogni ostacolo, DiCaprio compreso.
Al fianco di Tom Cruise e Penelope Cruz in un film in costante e precario equilibrio tra sogno e realtà, remake hollywoodiano dello spagnolo Abre los ojos scritto e diretto da Alejandro Amenábar nel ’97.
Semplicemente perfetta per il ruolo dell’Arcangelo Gabriele nel fantasy al fianco di Keanu Reeves. Tormentato e sobillatore, un personaggio che Tilda si confeziona su misura rendendolo umano e fragile.
In una Pantelleria selvaggia e assolata lei è Marianne Lane, leggenda del rock che dopo un’operazione alle corde vocali ripara in Sicilia per un recupero fisico e non solo. Niente andrà come previsto.
Premio della giuria a Cannes nel 2021, nel film dell’acclamato regista thailandese è Jessica Holland, a Bogotà per far visita alla sorella. Un rumore indefinibile la sveglia di soprassalto, innescando un viaggio alla ricerca di sé stessa.