Walter Hill

di F.D.S.
  • martedì, 6 settembre 2022

Non bastasse la sua attività di sceneggiatore per John Huston e Peckinpah (Getaway!), nonché di produttore di tutta la saga Alien, Walter Hill iscrive il suo nome nell’Olimpo del cinema americano degli ultimi decenni come regista di una ventina di film dove ridefinisce i generi del cinema USA. Si tratti di film d’azione (I guerrieri della notte, Strade di fuoco), western (I cavalieri dalle lunghe ombre, Geronimo, Wild Bill), buddy cop (48 ore, Ancora 48 ore), o thriller (I guerrieri della palude silenziosa, I trasgressori, Nemesi), con anche qualche divertente evasione nel genere commedia (Chi più spende… più guadagna!), Hill, a 80 anni, è l’ultimo grande classico del cinema americano, punto di confluenza dei maestri del passato (Hawks, Ford, Peckinpah, Siegel) e della generazione a lui successiva che si ispirerà al suo cinema maschio, vigoroso e totalmente indie (Ridley Scott, ad esempio).
I suoi personaggi sono tagliati con l’accetta, indifferenti alle nuance; escono dal loro abituale silenzio per sibilare frasi di forza magnetica, abili a controllare la loro personalità fortissima, ma nello stesso tempo hanno la melanconia e la saggezza di un eroe greco. E che Hill si sia ispirato all’epica classica nel tratteggiare i suoi film non è solo un sospetto: I guerrieri della notte è una moderna trasposizione dell’Anabasi di Senofonte, dove New York diventa il territorio ostile persiano da attraversare per arrivare alla salvezza. Come i soldati greci arrivati salvi sulle coste del Mar Nero urlarono Thalassa! Thalassa! (Mare! Mare!), così nella scena finale i Warriors, arrivati dal Bronx a Coney Island dopo una notte di agguati e assalti respinti, arrivano sulla spiaggia ultimo confine di New York e fissano l’oceano, l’Heimat dalla quale sono partiti.

DEAD FOR A DOLLAR

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Walter's five
I guerrieri della notte
(1979)

Al turista che arrivava a New York nel 1979 veniva consegnato un libretto dal titolo Benvenuti nella Città della paura in cui si consigliava di non prendere mai, per qualsiasi motivo, la metro e di non uscire in strada dopo le 18. Nel film anche la polizia sembra una gang locale…

I cavalieri dalle lunghe ombre
(1980)

Western essenziale, secco, che va incontro alla fine senza deviare di un millimetro dalla retta via, con una magnifica colonna sonora di Ry Cooder tutta palpiti dobro, fiddle e banjo.

Strade di fuoco
(1984)

Estetica da video-clip, sceneggiatura senza nessuna concessione al dubbio, contaminazione totale dei generi. Il film è una delle flagship iconiche del cinema anni ‘80, così come 9 settimane e ½ lo è degli anni ‘90 (senza dubbio Walter Hill ha insegnato molto ad Adrian Lyne).

Chi più spende…più guadagna!
(1985)

Due anni prima era uscito Una poltrona per due di John Landis, con cui il film di Hill ha numerose assonanze, e non solo per la presenza di Eddie Murphy in entrambi i film. La commedia non è proprio il genere ideale per Hill, ma il film regge benissimo e gli attori sono bravissimi.

Nemesi
(2016)

Il cinema di Hill, dopo 40 anni di attività, è ancora potente e nervosamente controllato come agli inizi. Rimane la mano magica nel rappresentare le strade di notte e il confine perennemente mobile della lotta tra bene e male che vi viene rappresentata.

 

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