Caterina di Francia

di Davide Carbone
  • mercoledì, 31 agosto 2022

Catherine Deneuve e Venezia si conoscono molto bene. Dopo il Leone d’Oro vinto con Bella di giorno di Luis Buñuel nel 1967 e la Coppa Volpi come miglior attrice per Place Vendôme di Nicole Garcia nel 1998, il rapporto tra la Mostra del Cinema e l’emblematica attrice francese si arricchisce di una nuova, splendida tappa, il Leone d’Oro alla Carriera che la renderà una delle protagoniste annunciate della prossima edizione della Mostra.
Catherine Deneuve è simbolo di un’epoca irripetibile come la Nouvelle Vague, la sua figura è indissolubilmente legata alla rievocazione di sodalizi storici con personalità del calibro di Roger Vadim, Jacques Demy, Luis Buñuel, François Truffaut, Roman Polanski, Marco Ferreri, Marcello Mastroianni e Gérard Depardieu.
Con alcuni di loro, Vadim e Mastroianni, il sodalizio è stato anche sentimentale, con tutti loro il progetto di turno non è mai stato meramente cinematografico, un film non è mai stato ‘solo’ un film ma un’adesione totale ad un progetto, come testimoniano le interpretazioni memorabili in La mia droga si chiama Julie di Truffaut o Il vizio e la virtù di Vadim.
Attrice, attivista e produttrice, Catherine Deneuve fa parte del ristrettissimo gruppo di attrici non americane candidate alla statuetta per le miglior interpretazione da protagonista, con Indocina del 1992, mentre in Bella di giorno di Luis Buñuel la sua Séverine Sérizy è stata considerata tra i personaggi più credibili ed iconici mai apparsi sul grande schermo.
«Un indiscutibile talento – spiega Alberto Barbera –, al servizio di doti d’interprete cui una bellezza raffinata e fuori del comune hanno contribuito a farne una diva senza tempo. Da figura tra le più rappresentative della Nouvelle Vague, Catherine Deneuve è passata a incarnare l’essenza della diva universalmente riconosciuta, affermandosi tra le più grandi interpreti della storia del cinema».
La Mostra celebra il suo status di personaggio a tutto tondo, umile e determinata nel mettere la propria sconfinata visibilità al servizio di cause sociali significative, battaglie da combattere con tenacia ed eleganza, come il sostegno ad un femminismo che non si traduce automaticamente in misandria o negazione della sessualità.

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Catherine's five
BELLA DI GIORNO
(1967)
di Luis Buñuel

Séverine, moglie del medico Pierre, in seguito a quanto accadutole nell’infanzia, respinge le attenzioni del marito. Solo nella fantasia del sogno riesce a concedersi al desiderio. Catherine Deneuve protagonista di una pellicola che ha fatto storia, nei panni di uno dei personaggi più iconici della storia del cinema.

LA MIA DROGA SI CHIAMA JULIE
(1969)
di François Truffaut

Coltivatore di tabacco sull’isola di Reunion, Louis Mahé (Belmondo) è un giovane che non sa nulla delle vicende della vita e dell’amore. Una volta conosciuta la bella Julie (Deneuve) tramite un annuncio su un giornale e dopo una fitta corrispondenza, i due decidono di sposarsi. Tre leggende del cinema francese si incontrano per un film memorabile.

INDOCINA
(1992)
di Régis Wargnier

Anni ’20, Indocina, colonia francese. La bella Eliane (Catherine Deneuve) è una ricca proprietaria terriera il cui unico affetto è rappresentato dalla figlia adottiva Camille (Linh Dan Pham): la ragazza ha soli sedici anni, ma le due diventano rivali in amore quando Camille si innamora di Jean-Baptiste le Guen (Vincent Perez), ufficiale della marina francese.

PLACE VENDÔME
(1998)
di Nicole Garcia

La storica piazza che dà il titolo alla pellicola è il luogo dei grandi gioiellieri a Parigi. Marianne Malivert ne ha sposato uno, che travolto dalle difficoltà economiche si suicida. La donna deve dunque vendere alcune pietre di grande valore, dalla provenienza dubbia. Per l’interpretazione di questo personaggio la Deneuve si aggiudicò la Coppa Volpi a Venezia, nel 1998.

DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES
(2015)
di Jaco Van Dormael

Dio esiste e vive a Bruxelles con una moglie timorosa e una figlia ribelle. Il figlio, più celebre di lui, è fuggito molti anni prima per conoscere gli uomini più da vicino, morire per loro e lasciare testimonianza e Testamento ai suoi dodici apostoli.
Catherine Deneuve è il quinto apostolo di una nuova lista, impegnata ad eliminare dalla propria vita le persone che non la amano per dedicarsi esclusivamente a se stessa.

 

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